lunedì 3 dicembre 2012

La politica del desiderio


Vi ricordiamo che martedì 4 dicembre alle ore 18,00, sempre nella Sala Consiliare del Municipio di Cadoneghe, proietteremo il film di Manuela Vigorita e Flaminia Cardini La politica del desiderio.


A seguire, bilancio conclusivo del corso.



Vi aspettiamo!

giovedì 22 novembre 2012

INCONTRO


Martedì 27 novembre alle 18.00 nella Sala Consiliare del Municipio di Cadoneghe incontro aperto al pubblico, tema:

L’esperienza dei sindaci dei Comuni virtuosi

con Marco Boschini, coordinatore dell’Associazione dei sindaci dei Comuni virtuosi e assessore all’Ambiente nel Comune di Colorno (PR).
Avevamo già avuto occasione di sentire i sindaci di Cassinetta di Lugagnano (MI) e di Capannori (Lucca), a proposito di diverse possibili strategie delle Amministrazioni comunali e di un “radicalismo possibile” nell’affrontare i problemi. Abbiamo quindi pensato ad organizzare questo incontro nell’ambito del nostro corso di politica.
A presto.

lunedì 15 ottobre 2012

Fondazione Nilde Iotti - Premio Melograno 2012

Palma Gasparrini ci ha segnalato questo evento, per il 19 ottobre:

Il Premio Melograno. Per una Rete delle Donne nel Mondo
Venezia, 19 ottobre 2012


Il Premio Melograno della Fondazione Nilde Iotti si inserisce nel progetto della Fondazione di dar vita a una “Rete di Donne del Mondo” per promuovere l’incontro tra associazioni femminili composte da donne italiane e da donne immigrate presenti in Italia.
 
http://www.fondazionenildeiotti.it/

martedì 25 settembre 2012

Ripresa del corso


Riprendiamo dal mese di ottobre la scuola per la partecipazione attiva delle donne allo spazio pubblico, organizzata dal Centro Documentazione Donna Lidia Crepet e dal Centro Veneto Progetti Donna.

Pensiamo che la coscienza critica che desideriamo sviluppare sia un incrocio tra competenze, esperienze e libera soggettività, per questo il corso alterna lezioni magistrali (aperte a tutti) e laboratori fondati sul lavoro di gruppo (riservati alle iscritte).
Ciò che importa è risvegliare la consapevolezza che la democrazia non si fonda su una delega tout court ai candidati/e eletti/e e che la responsabilità della distanza tra eletti ed elettori ricade su entrambi i soggetti, anche se non in eguale misura.
Le donne possono portare alla politica un valore aggiunto solo se accettano e fanno accettare la propria differenza, rifiutano facili omologazioni e contribuiscono attivamente, nel mondo comune delle donne e degli uomini, allo sviluppo della democrazia qualunque sia la realtà sociale a cui decidono di partecipare.

Ricominciamo con una lezione magistrale aperta al pubblico.

Forse all’inizio non abbiamo detto con sufficiente chiarezza che alle lezioni magistrali anche gli uomini sono i benvenuti, sia che abbiano esperienza sia che siano solo interessati ai temi che vogliamo sviluppare e approfondire. Lavoriamo per la crescita di soggetti femminili liberi e forti, per vivere meglio nel mondo comune degli uomini e delle donne.
La critica al pensiero unico, che informa maggioranza e opposizione nel nostro Paese, è la cifra della nostra scuola; ci sarebbe piaciuto poter dire che è una critica superata dal dibattito politico attuale; purtroppo non è così.
L’estate non ci ha liberato da una discussione impantanata tra lo spread e una fantomatica crescita.
Continuano a scarseggiare sulla scena pubblica uomini e donne capaci di essere soggetti di cambiamento.
Le nostre appassionate corsiste che coinvolgeremo in laboratori impegnativi e che si eserciteranno nell’argomentazione e nella disputa , continueranno a tenere accesa la nostra speranza.

Il programma del corso è consultabile anche nel sito
www.centrolidiacrepet.it e www.centrodonnapadova.it

 
Calendario degli incontri ottobre/novembre/dicembre 2012
Sala Consiliare del Comune di Cadoneghe


9 Ottobre  h.18   
Dall'elenco dei poveri al diritto di cittadinanza.                     
Lezione magistrale aperta al pubblico
Catia Facco, funzionaria del Comune di Vigonza
                                                                                                
16 ottobre  h.18
Il valore del territorio nello spazio economico europeo.          
Lezione magistrale aperta al pubblico
Francesca Gambarotto, docente di Economia dell’Università di Padova

20 ottobre  h. 9 / 17
Giornata residenziale e laboratori relativi alle lezioni precedenti.                 Riservati alle iscritte
 h. 9 / 12,30  "Su ogni cosa esistono due punti di vista" (Protagora) : 
Pro e contro Veneto City - esercizio di disputa e argomentazione.
h.14,30/ 17  Emendare e ricostruire un regolamento comunale per l'assistenza.

30 0ttobre  h.18
La difesa del territorio nell’intreccio tra istituzioni, scarsità di risorse e speculazioni.
Lezione magistrale aperta al pubblico
Antonio Draghi, architetto                                                     


6 Novembre  h.18
Laboratorio: Il quartiere della discordia; gioco di ruoli.                                     
Riservato alle iscritte

13 Novembre  h.18 
Come fondare giuridicamente i beni comuni.                         
Lezione magistrale aperta al pubblico
Lucia Piani, docente di Valutazione ambientale e processi decisionali dell'Università di Udine

20 Novembre  h.18
Laboratorio: Affrontare un problema relativo ai beni comuni e pianificare secondo un modello partecipativo                                                                                                        
Riservato alle iscritte

27 Novembre ( orario da definire)
L’esperienza dei sindaci dei comuni virtuosi.                                        
Incontro aperto al pubblico

4 Dicembre h.18
 Proiezione del film   La politica del desiderio – L’originalità del femminismo italiano
 Discussione e bilancio conclusivo dell’esperienza. 

giovedì 7 giugno 2012

I gruppi nella prima parte del corso

A guardare i primi dati, si rileva subito la disponibilità straordinaria di tutte le partecipanti ai laboratori. Forse le persone non rispondono quando sentono odore di indottrinamento mentre sono pronte ad impegnarsi nella riflessione e nella collaborazione.

Il numero di interventi rivolti alla conduttrice mostra che il gruppo verde si aspetta da lei più di quanto il gruppo arancio si aspetti dalla propria.  
Il gruppo arancio ha probabilmente risentito della sua collocazione, in un ambiente aperto, con la presenza costante di persone non appartenenti al gruppo, con passaggio di estranei... Così è stata ostacolata la possibilità di riconoscersi come gruppo e favorito il mantenimento di individualità, rafforzato poi dall'esistenza nel gruppo di competenze che hanno orientato l'attenzione sul compito. Sono convinta che il momento conviviale proposto dalle partecipanti porterà al superamento di questa fase.
Il gruppo verde ha goduto di uno spazio gradevole, comodo e separato e questo ha sicuramente favorito un progressivo costituirsi del gruppo e la conoscenza reciproca. Nel futuro sarà bene alternare l’uso degli spazi.

Nel primo laboratorio, riconoscere gli stereotipi, il gruppo arancio ha individuato la figura positiva in Enrica (“donna forte”, “coraggiosa”) e costruito Marcella come antagonista (“traditrice nel lavoro”, “traditrice negli affetti”), attribuendole tutte le cattive qualità, ma rifiutando tuttavia la rivalsa suggerita da una partecipante (andarsene e non farsi trovare da Enrica che torna).
Sono rimaste senza risposta (tranne alcuni apprezzamenti piuttosto generici) le domande sul percorso fatto per identificare il buono e il cattivo, sul valore della contrapposizione, su come arriviamo a definire positivo e negativo.
Il gruppo verde, già al primo laboratorio, ha mostrato un’eccellente capacità di orientarsi al compito, anche se per buona parte del tempo il senso e lo scopo dell’esercizio sono rimasti piuttosto
oscuri. Il materiale del laboratorio, in gran parte d’epoca, ha reso difficile all’inizio mettere a fuoco personaggi ed eventi. Il ruolo di facilitatore assunto dalla conduttrice nella lettura dei documenti ha orientato gli interventi verso di lei. Ciò nonostante è stato interessante osservare il procedere del gruppo che ha via via  scartato le ipotesi più “pulp” e ha saputo storicizzare gli eventi. Tutte hanno concordato sull’impossibilità per Margherita, donna dell’800, di liberarsi dai condizionamenti sociali e hanno riconosciuto come inevitabili le ambivalenze che emergevano dalle lettere. Una partecipante, in particolare, ha trovato difficoltà a inserirsi  con propri interventi.

Nel secondo laboratorio, le molte facce del potere, il gruppo arancio, dopo la lettura molto partecipata del brano proposto,  ha cominciato cercando la definizione di “potere” senza dargli mai comunque un valore positivo.  “Imporre a una persona di fare ciò che non vorrebbe”. “Imporre il rispetto delle regole”. Delle molte facce del potere  il gruppo ha indicato quella bonaria del rettore, che riesce a salvare capra e cavoli, come la più pericolosa.
Rilevano quanto sia importante ottenere dall'interlocutore riconoscimento, simbolizzato dal nome (conoscere il nome, pronunciarlo).
Molte pensano che Dedalus sarà picchiato ancora, ma che almeno l'esperienza gli servirà per crescere e forse riuscirà a cambiare qualche cosa e in meglio.  Anche una persona sola  può esercitare una grande forza e citano Gandhi e Aung San Suu Kyi, ai quali riconoscono potere politico.
La forza della parola esercita potere anche quando si parla non per convincere, ma solo per condividere. (Varrebbe la pena di approfondire questa distinzione.)
Nel gruppo verde l’inizio della discussione è stata un classico. Il primo intervento ha immaginato una sonora sconfitta di Dedalus  perché il sistema di potere in cui è inserito non può accettare di essere messo in discussione e ciò vale per il potere in genere. Dopo un accordo generalizzato cominciano i distinguo. Il rettore è definito democristiano e non è un apprezzamento, ma alcuni interventi propendono per un finale non del tutto negativo per il percorso di formazione di Dedalus e riconoscono il valore delle relazioni tra pari per trovare la forza di cercare giustizia. Complessivamente la discussione, con qualche eccezione, fa emergere  l’ostilità verso il potere in genere e una identificazione con chi ne è privo.

Nel quarto laboratorio, prendere le decisioni, la lettura della convocazione alla cittadinanza accentra l'interesse del gruppo arancio. Si comincia con il giudicare l'informazione necessaria ma certo non sufficiente a garantire una democrazia partecipata.
Un commento all'esterno del gruppo genera un atteggiamento di difesa molto forte ed esplicito (“ho le critiche alle spalle, devo stare attenta”). Dopo poco, arriva dall'esterno la risposta, anche questa -com'è ovvio- in difesa.
La discussione riparte con molti elogi a Cadoneghe. (Per tranquillizzare?). Solo dopo aver detto quanto Cadoneghe è bella, vivibile, a misura di essere umano, si possono dire le carenze: la mobilità (servizi pubblici, piste ciclabili), il deflusso delle acque (dopo l'esperienza di ieri!), la cura degli argini. Non si riesce a lasciare il testo della convocazione per passare all'articolo. Le partecipanti che hanno competenze specifiche sul tema urbanistico sentono il bisogno di comunicarle. (La competenza è sempre una faccenda molto rassicurante, una difesa potente.)
Un altro intervento dall'esterno rafforza l'immagine di una riunione aperta piuttosto che di un gruppo di lavoro chiuso.
Alla lettura dell'articolo la reazione è la richiesta di maggiori dati (ancora competenza!).
In chiusura, una partecipante esprime gratitudine al gruppo, dicendo delle informazioni circolate oggi che sono forse disponibili altrove ma in questo contesto sono credibili.
Non era stata concordata preventivamente la comunicazione del lavoro svolto dai gruppi e perciò  non era stata designata una relatrice; anche la relazione finale è risultata quindi faticosa.
Nel gruppo verde la prima parte è dedicata alla lettura critica della convocazione dell’assemblea cittadina. Gli interventi sottolineano le contraddizioni del testo (informare non è una richiesta di partecipazione) . Vengono portate esperienze personali critiche anche verso la scarsa partecipazione dei cittadini. Nel gruppo si osserva una più intensa relazione tra le partecipanti che scelgono la loro portavoce senza difficoltà. La discussione si concentra sul tema: costruire per fornire servizi è una scelta obbligata? C’è un grande accordo sulla necessità di trovare altre soluzioni : forme di risarcimento per i proprietari (si cita una esperienza torinese), sostegni alle ristrutturazioni ecc. ecc.
La relazione della portavoce è articolata e brillante.

Dai questionari compilati alla fine del lavoro di gruppo risulta:

                        processo                                prodotto                                 relazioni

g. verde              3,7                                          4,2                                          4,1      I   laboratorio
                          3,6                                          3,8                                          4,1      II  laboratorio
                          4,1                                          4,3                                          4,5      IV laboratorio

g. arancio           4                                             4                                             3,6      I   laboratorio
                          4,2                                          3,9                                          4,2      II  laboratorio
                          4,2                                          4,4                                          4,1      IV laboratorio

Il prodotto (misurato dal secondo e dal quinto item)  vorrebbe rappresentare il gruppo rivolto all'esterno, che si occupa di aspetti tecnici.
Le relazioni (terzo e sesto item) pretendono di descrivere il gruppo che guarda se stesso, che si occupa degli aspetti emozionali.
Il processo (primo e quarto item) fa da cerniera tra interno ed esterno del gruppo e ne descriverebbe il funzionamento, le modalità esecutive.
(i valori sono calcolati su una scala a cinque punti e quindi 3 è il valore medio)


Commentiamo la relazione con suggerimenti e proposte !!!

venerdì 1 giugno 2012

Il paese delle donne


 

 L'associazione Il Paese delle donne lavora da anni sui temi legati all'informazione con criteri e linguaggi di genere.
Dal 1987 ha pubblicato il Foglio del paese delle donne con periodicità settimanale, poi, dal 2006, con periodicità semestrale. Dal 1995 è presente su internet con un proprio sito.
In questi anni ha pubblicato diversi volumi e organizzato iniziative sui temi dell'informazione e del linguaggio sessuato. L'Associazione ha sede a Roma, in Via della Lungara 19, presso la Casa internazionale delle donne di Roma, di cui ha condiviso l'intero iter costitutivo.
(vai al sito)